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Festival estivo 2010

Festival Estivo – X Edizione (2010)


Arrivati alla decima edizione possiamo dire che il tempo dietro a noi, con le sue nove edizioni precedenti è passato molto in fretta. Forse l’incontro con i capolavori, in questo caso quelli musicali, richiamano una voglia continua di essere riproposti, risentiti, portano riflessione, portano conoscenza e aprono empre altre strade per l’approfondimento, ci mancano, si fanno desiderare, e molte volte ci rendono felici.

Poter proporre quest’anno due dei massimi musicisti del prolifico ‘800 come Schumann e Chopin diventa ulteriore motivo di festa. Festa della mente e dell’anima, della sensibilità e delle alte vette, una festa culturale.

Organizzare gli eventi di questo piccolo festival, atipico forse, e la nostra grande voglia di poter fare incontrare la realtà erbese con un grande della musica, Vladimir Ashkenazy e non solo, di far ascoltare dal vivo forse per la prima volta brani come “Aubade”, musica e danza insieme, che il Maestro dirigerà, così come un concerto per due pianoforti in cui suonerà insieme a suo figlio Vovka, per farci ascoltare composizioni di Ravel e Scriabin per esempio…

Cosa dire del primo concerto di Chopin per pianoforte che ci viene proposto da Natalia Trull insieme all’armonia degli archi nell’altrettanto famoso Quintetto di Schumann. Il poeta diventa musicista, appunto Schumann ci verrà proposto nell’opera 21 le “Novellette” proprio con le frasi e i suoi pensieri non solo musicali ma, quelli poetici tramandati a noi tutti.

L’idea di proporre sempre la presenza dei giovani nel nostro Festival vedrà quest’anno due nomi di eccezione, Mattia Petrilli flautista comasco molto apprezzato da Claudio Abbado, suonerà insieme al pianista Pierpaolo Matrizzi.

Ma tutto questo non vuole essere un pavoneggiarsi, un mettersi in vetrina solamente, vuole essere quell’azione che grazie alla musica puo’ far capire che le menti di sempre hanno collegato dall’antichità alla modernità, il mito, la letteratura, la musica, la pittura, la danza ed altro per darci una sorgente di vita diversa, che vogliamo chiamare a volte cultura, ma che forse troppo spesso oggi dimentichiamo che è a portata di tutti noi.

Il Direttore artistico
Stefan Coles

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